giovedì 27 novembre 2014

... povero Malawi



La giornata di ieri 04/11 all'ospedale di Mangochi mi ha messo K.o...

Una folla esagerata riempiva il buio corridoio degli ambulatori dell'ospedale governativo distrettuale di Mangochi : chi in piedi, appoggiato alle pareti, chi seduto sulle panchine, chi sdraiato sul pavimento, tutti in condizioni di criticita'... , molti quelli che per l'estrema debolezza dei corpi ed il caldo soffocante faticavano a respirare e poi svenivano; uno solo il medico designato a visitarli tutti : un ragazzino giovane per eta' ed esperienza, che cercava di arrabattarsi e sopravvivere in mezzo a tante richieste di assistenza e cura. Riuscire a varcare la soglia dell'ambulatorio n.4 era un'impresa alquanto ardua, difficile infatti farsi strada fra tanti corpi ammassati, privi di forza, altrettanto difficile non lasciarsi travolgere dalla prepotenza di coloro che senza troppi riguardi, spingevano con forza i loro famigliari malati verso la porta quasi a volerla sbattere giù.
Quando le persone arrivano allo stremo delle proprie forze, in alcune predomina la completa rassegnazione, una sorta di passiva accettazione di tutto ciò che può accadere, buono o cattivo che sia, in altre sembrano esplodere una rabbia ed una ribellione mai conosciute prima e tali da far dimenticare ogni forma di rispetto e considerazione per l'altro.
Cosi' quel corridoio, al quale ormai da tempo mi sono abituata, ha assunto ieri l'aspetto di un girone dantesco... : la sofferenza di tanta gente pareva raddoppiata dalla povertà dei mezzi (2 carrozzine in tutto l'ospedale costringevano a vere e proprie competizioni fra i malati per chi, essendo in più gravi condizioni, acquistasse il diritto di utilizzarle) e dall'oscurità del luogo (che rendeva impossibile riconoscere e distinguere le persone le une dalle altre, inglobandole invece tutte in un'unica massa anonima di dolore e miseria).
Kaunda tachicardico e dispnoico aveva conquistato il suo diritto alla sedia a rotelle ed io mi ritrovavo a spingerlo con fatica sia perchè le ruote erano 2 semplici cerchi di ferro (senza più gomma) sia perchè un lato della stessa era rotto e tenuto insieme in qualche modo da due corde; il posto riservato a sostenere i piedi del paziente non esisteva più cosi' che, per spostarsi da un luogo all'altro, Kaunda era costretto a tenere sollevati gambe e piedi con non poco sforzo e fatica...
Sono trascorsi 3 giorni..., Kaunda e' stato ricoverato e andare a trovarlo oggi e' stata una pena : la fatica del suo respiro mi ha ricordato Florence con i suoi occhi sbarrati,affamati d'aria...
Per Kaunda tutto e' diventato fatica : mantenere la posizione seduta o eretta o sdraiata, parlare, bere o mangiare, persino mantenere l'attenzione e dare ascolto o rispondere ad un qualsiasi stimolo; anche l'espressione del suo viso e' diventata neutra, senza colore, senza tono, come se se ne fosse già andato e avesse lasciato su quel letto d'ospedale solo il suo corpo in qualità di vuoto contenitore...
Mi guardo intorno e lo spettacolo di tutto quanto il reparto maschile e' a dir poco desolante... : una quarantina di letti sgangherati ed arrugginiti attaccati gli uni agli altri, con materassi rotti e sporchi, senza lenzuola...
Il bagno del reparto, fuori servizio da qualche mese, costringe i pazienti ad uscire dall'ospedale per i propri bisogni e, non essendoci carrozzine disponibili, sono i parenti a doverli trasportare sulle loro schiene come fossero bambini.
Oggi e' venerdì e da martedì (giorno del ricovero) Kaunda non e' ancora stato visitato e nessun medico si e' preoccupato nemmeno di guardare la radiografia del torace fatta martedì che, visto le grandi dimensioni del cuore, giustificava il ricovero...
L'ematemesi( episodio di vomito con sangue) della notte non ha suscitato nessuna reazione o presa in carico da parte del personale che si e' limitato a demandare ai medici del mattino seguente il compito di pensarci...
Capisco ogni volta di più come qui la gente sia sfiduciata nei confronti delle strutture sanitarie ospedaliere e poco disposta ad abbandonare l'abitudine di ricorrere al guaritore tradizionale (singanga).
Come lo stesso Kaunda aveva previsto la morte e' arrivata a prenderlo la notte fra venerdì e sabato : ad avvisarmi verso le 2 di notte la telefonata della moglie in lacrime...Ciao Kaunda, come uomo e come membro del gruppo Tiyende Pamodzi sei stato esempio per tanti...

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