venerdì 19 settembre 2014

Florence


Cara Florence,                   

         te ne sei andata ma per fortuna non mi hai lasciata...Oggi, giorno del tuo funerale che si e' tenuto a Blantyre dove sei nata,lontano dal villaggio dove hai vissuto i tuoi ultimi mesi,ti sento accanto a me e te ne sono grata. Devo a te, Florence, il mio rimanere in Malawi di questo mese e mezzo piuttosto burrascoso, che ha caratterizzato il mio ritorno a Namwera. Devo a te il mio guardare oltre... trascurando delusioni, dispiaceri e dolori arrivati l'uno dopo l'altro senza tregua. Devo a te il mio prendere in mano carta e penna di questa sera,dopo quasi 2 mesi di tentativi a vuoto, non so se per nervosismo e tensione o per timore di..."passare 2 volte per lo stesso fiume..." ( come se scrivere non fosse piu' una valvola di sfogo quanto piuttosto un modo per affondare maggiormente il coltello nella piaga...). 
Il nostro appuntamento quotidiano serale per la medicazione di quella piaga che ti deturpava il viso,senza tuttavia toglierne la bellezza,e' stato per me un'iniezione di energia, una scuola di vita che sara' difficile dimenticare. 
Per me sei stata l'Africa che amo, quella del colore, del canto, della danza, quella che invece in questi 2 mesi non riuscivo piu' a trovare...
Il tuo saper gioire anche nella fatica e nella sofferenza e' cio' che voglio continuare a custodire nel mio cuore per poterne fare buon uso ogni qual volta diventa grande il rischio di lasciarsi sopraffare dalle ferite e dalle difficolta' che la vita ci riserva.
Da quando ti sei accorta che il mio sguardo si faceva cupo e triste quando le neducine per lenire il tuo dolore sembravano essere inefficaci, sei sempre entrata nel mio soggiorno, adibito a sala medicazioni, sorridendo, a volte persino ballando e cantando...
Il poco tempo condiviso e' stato ricco,intenso, pieno...
Sino alla fine sei stata degna rappresentante della tribu' degli angoni a cui appartenevi : una vera guerriera nonostante le tue dimensioni da bambina ed il candore del tuo sguardo e del tuo sorriso.
Mentre con attenzione e cautela premevo quella massa voluminosa che occupava la parte anteriore destra del collo fino quadi a raggiungere le labbra, nel tentativo di far fuoriuscire un po' del pus maleodorante che non ti dava pace, mi raccontavi dei tuoi 30 anni ricchi di vita e di fatiche... : 3 figli, una vedovanza precoce che ti ha lasciato in eredita' il virus dell' hiv, una storia di abbandono della terapia antiretrovirale e poi il tuo calvario negli ospedali cittadini nel tentativo di capire la natura di quella voluminosa formazione a cavolfiore che si e' impadronita del tuo collo e che si e' presentata poi col nome di carcinoma squamoso. Raccontavi con serenita' e pacatezza come se il corpo che descrivevi fosse appartenuto a qualcun altro e mai hai perso quella luce speciale du chi e' VIVO non perche' esiste ma perche' brilla...di vita...
Rimanevo incantata dai tuoi racconti e sarei rimadta ad ascoltarti per ore.
Terminata la medicazione ti riaccompagnavo sull'uscio di casa tua affidandoti al chiasso festoso du bambini, fratelli, sorelle, figli e nipoti pronti a...distrarti dai tuoi mali...
Eri affascinata dalle miriadi di fotografie che tappezzavano le pareti della mia stanza, ti spiegavo che mi tenevano compagnia...e hai subito espresso il desiderio che anche tu trovassi il tuo posto fra loro... Detto fatto... : il clic del telefono magico di Ezio ti ha immortalata e...sei diventata parte della famiglia...
Cara Florence, siamo entrate in punta di piedi l'una nella vita dell'altra e, miracolosamente, ci abbiamo messo radici...
ZIKOMO! GRAZIE!

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