venerdì 19 settembre 2014

Agness

Mi impressiona sempre molto constatare come qui la vita possa stare in un...rettangolo di stoffa colorata...

Agness e' una "donna bambina" nata con diverse anormalita'..., difficile fare diagnosi o stabilire una causa ma Agness e' nata..., vive..., c'e'...
Non parla o pronuncia suoni poco comprensibili, cammina, cammina spesso senza una meta e questo alternarsi fra inattivita' e deambulazione e' cio' che caratterizza il suo quotidiano.
Prendersi cura di Agness significa darle della polenta,quando c'e', e provvedere ad indumenti puliti di tanto in tanto...
Agness c'e'..., c'e' ma non ha mai fatto la fila al pozzo o al mulino..., mai e'andata all'alba,con le altre donne di casa, a far legna, mai ha frequentato la scuola.
Agness c'e'... e nel suo peregrinare senza meta e' anche rimasta gravida 2 volte grazie alla follia di qualche cosiddetto "normale"... : l'ultimo nato e' morto la scorsa settimana ad appena un mese di vita, cachettico e pallido piu' di un asungu... (bianco).
Mi trovo davanti alla capanna di Agness : i familiari, dopo non so quante riunioni, hanno finalmente accettato l'idea del ricovero in ospedale dal momento che le terapie orali a base di ferro non sono bastate a correggere l'importante anemia che l'ha gonfiata esageratamente rendendola simile ad un pallone... Come al solito rimango incantata davanti alla serenita'(?), alla tranquilla rassegnazione con la quale in pochi minuti vengono fatti  i bagagli. La stoffa dai vivaci colori con la quale le donne si vestono, che qui' viene chiamata citenge, diventa all'occorrenza una vera e propria valigia, peraltro molto capiente..., nella quale trovano posto una pentola colma di farina, un lungo cucchiaio di legno, una tazza ed un piatto di plastica colorati, del sapone e della legna; un semplice nodo fatto dai lembi di questo rettangolo multicolore fa da serratura e...voila'... la capanna si e' svuotata, il trasloco e'compiuto... Agness viene sollevata di peso da 4 donne e caricata sul cassone del pick up : la guardo, non e'spaventata ne' sorpresa, e' come tutto cio' che la circonda..., e'paesaggio..., natura..., accetta..., riceve..., lascia fare..., c'e'..., esiste...

Jausa Anafi oggi e' la gioia in persona : ride, ride tutta... : viso, occhi, bocca, l'intero corpo che la settimana scorsa era kappa oh ora appartiene ad una persona orgogliosa di riuscire a stare in piedi e desiderosa di riprendere in mano il piu'presto possibile la zappa perche' questa e'la vita : il campo, la terra, il mais, il respiro, la musica, la liberta' di un corpo capace di muoversi, di sudare... , nella danza come nel lavoro...
Qualche settimana fa una dottoressa msungu(bianca) arrivata fresca fresca da Londra per un'esperienza di cooperazione presso l'ospedale di Mangochi cercava di persuadere un giovane dottore malawiano circa l'inutilita' di una tracheotomia per una giovane trentenne sieropositiva affetta da carcinoma, che da qualche ora stava letteralmente annaspando nel tentativo di respirare... : "l'intervento-diceva la dottoressa-non garantirebbe una qualita' di vita tale da giustificarlo..." ; ma il dottore dalla pelle nera manteneva uno sguardo interrogativo... non capendo il significato di quella QUALITA'DI VITA cui la dottoressa msungu si riferiva... : la vita e' anche respiro, sguardi, relazioni e,  se un buco in gola consente tutto cio', la vita e' mantenuta e difesa...

Ascoltavo le parole e i pensieri di entrambi e ricordavo le discussioni che animavano le riunioni d'equipe del lunedi' pomeriggio al "Nespolo", l'hospice in cui lavoravo... : in quel momento non avevo piu' un pensiero mio, come fossi in sintonia con entrambi i pareri e al tempo stesso con nessuno dei due... ; a risolvere la diatriba la cruda realta' costituita dalla totale inadeguatezza della struttura sanitaria e dalla poverta' di mezzi e risorse : "Florence ha finito di soffrire"-direi in Italia...
"Florence ha finito di cantare"-dico qui...

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